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Quel che gli esegeti del Nuovo Testamento hanno detto e dicono della tipologia dei racconti evangelici dipende ancora molto dai Padri della Chiesa e dai teologi venuti dopo di loro. Risultava quindi necessaria una riflessione propriamente esegetica sulle ragioni della tipologia dei Sinottici, riflessione che Aletti articola con originalità. Prima di vedere nelle realtà dell'Antico Testamento una profezia di quelle del Nuovo, e di presentare le prime come una preparazione o un'ombra delle seconde, i vangeli di Marco, Matteo e Luca hanno dovuto affrontare una sfida narrativa, retorica e cristologica. Se il Cristo risorto era diventato la figura regale, gloriosa e messianica attesa dalle tradizioni ebraiche, il suo rifiuto e la sua morte ignominiosa sembravano contraddire tutte le aspettative: nell'Antico Testamento non si annunciava un Messia sofferente. Ecco perché Marco, Matteo e Luca hanno rivisitato le Scritture per trovarvi delle figure di inviati divini perseguitati e rigettati, e così mostrare che Gesù, in quanto veramente profeta, aveva avuto un destino tragico analogo al loro. La morte di Gesù Messia non poteva essere estranea e contraria alle vie di Dio.