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Nella storia della spiritualità, soprattutto in occidente, a partire dal XII secolo si è praticata la devozione alle ultime parole, sette precisamente, dette da Gesù in croce prima di morire. Con questo libro Enzo Bianchi si inserisce, con sapienza, all'interno dell'ampia schiera di commentatori delle sette parole, rispettando le diverse profondità dei singoli vangeli da cui sono estratte. Gesù in croce con queste parole legge il male con gli occhi di Dio, lo guarda in faccia, lo chiama sete, tenebra, abbandono. Queste ultime parole di Gesù rendono eloquente la parola, quella della croce, che rivela la sapienza di Dio, follia e scandalo per gli intellettuali, salvezza per i credenti. È cosa buona ricordare, meditare, pregare le ultime parole di Gesù in croce, ma senza dimenticare che, nell'intenzione degli evangelisti, sono soprattutto parole che preludono alla resurrezione.