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A scorrere l'indice di questo volume si potrebbe pensare che l'argomento trattato si esaurisca nella disamina di alcune disposizioni penali: quelle che disciplinano i modi in cui l'accusato in primo luogo, ma anche la persona informata sui fatti e il testimone, devono rendere dichiarazioni nel processo penale. La previsione, insomma, di possibili condotte deviate di queste persone e, naturalmente, pensiamo subito al depistaggio, entrato di fresco, nel nostro ordinamento, con la novella del 2016. L'orizzonte a cui si apre questo libro è più vasto. Abbraccia i rischi che si corrono quando, per una ragione o per l'altra, si è chiamati a raccontare cose direttamente o indirettamente vissute alla Giustizia penale. Sono di scena, quindi, accanto all'indagato o all'imputato, figure che si direbbero secondarie ma che svolgono un'attività estremamente importante ai fini del giudizio: forniscono, sono chiamati a fornire, il materiale sul quale questo si dovrà formare. Siano testimoni o, più semplicemente, persone informate dei fatti, nella logica del giudizio svolgono un ruolo quanto mai importante - giocarlo fuori dalle regole vuol dire responsabilità spesso assai significative.