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La ricerca indaga il sistema delle tutele civilistiche in Internet adottando come parametro principale di comparazione lo statuto giuridico dell'informazione digitale nei sistemi di civil law e di common law. Prendendo le mosse dalla questione dell'effettività delle tutele nello spazio telematico e giuridico, il confronto tra le esperienze europea e statunitense si sviluppa attraverso tre angoli prospettici correlati: la protezione della persona nel flusso informazionale, lo sfruttamento economico dei beni digitali e la tutela dei dati come beni collettivi. Nel costante esercizio di adattamento al fenomeno tecnico, la materia della tutela civile dei diritti nei rapporti digitali muove progressivamente da una funzione precipuamente privatistica di protezione multilivello degli interessi individuali sottesi alla circolazione e all'utilizzazione del patrimonio digitale, a una dimensione collettiva con una forte valenza socio-politica. Il fenomeno dell'accumulazione dei dati quale strumento di sviluppo economico e sociale, ma anche come "pura" tecnica di coercizione, denota infatti l'emersione di una nuova ipotesi di "lotta" condotta dall'alto contro la "classe" degli utenti, intesi quali consumatori, produttori e, in definitiva, lavoratori di un ecosistema globale "datificato".