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La scrittura di un manuale agile per le matricole si giustifica se si muove da una prospettiva chiara e ben delimitata della materia. Questa, nella dimensione storica, è vasta e difficilmente riconducibile ad unità. Ma se s'imposta tutto il discorso in termini di rapporto giuridico, probabilmente si può raggiungere qualche risultato utile. Innanzitutto, proprio se si parte dal rapporto giuridico, non esaminato come relazione tra soggetti, bensì tra situazioni giuridiche soggettive. I centri di interessi recuperano la complessità del reale, dei traffici giuridici quotidiani, giacché comprendono in sé diritti, obblighi, pretese, oneri, doveri. Non solo. Inoltre, non esauriscono la loro funzione nella mera contrapposizione, ma si contraddistinguono altresì per il coordinamento delle stesse situazioni. Imprescindibile allora diventa il passaggio, nell'esperienza privatistica, dal soggetto - come punto di riferimento astratto e generale - alla persona in concreto, con le sue esigenze, i suoi bisogni, le sue particolarità: vale a dire, la persona in situazione. Il diritto privato, così atteggiato, diventa antropocentrico e impronta di questa caratteristica anche gli istituti più strettamente patrimoniali: dai contratti alle obbligazioni, dalla proprietà alla responsabilità. È evidente allora che nell'analisi di tali discipline è presente il dettato costituzionale, non soltanto come lettura del codice civile alla luce della costituzione, ma come costante riferimento al principio di legalità costituzionale. La centralità della persona umana nel sistema ordinamentale privatistico non può quindi prescindere dalla relazionalità che, nell'ora presente, si connota di solidarietà. È a tali principi che hanno tentato di ispirarsi gli autori di queste pagine, dedicate agli studenti del primo anno delle Facoltà economiche e politiche.