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Nell'assenza di uno specifico dato positivo, lo studio del legato di contratto non può che muovere dall'accezione comune e tralaticia affermatasi nella prassi testamentaria, che lo intende come quel legato avente ad oggetto l'obbligo dell'onerato - erede o legatario - di concludere con il beneficiario - legatario o sublegatario - un contratto predeterminato dal testatore. Il legato di contratto è, pertanto, figura ascrivibile all'ars stipulatoria privatorum, che nell'esperienza giuridica contemporanea tende ad ulteriori sviluppi di strutture, funzioni ed effetti entro un sistema successo-rio in via di trasformazione dal "diritto moderno" dell'originario impianto codicistico del 1942 ad un "diritto postmoderno" del terzo millennio, nel quale si stanno rimodulando pressoché tutti gli istituti fondamentali del diritto privato e pressoché tutte le triangolazioni di sistema un tempo consolidate, come quella soprattutto della 'proprietà, famiglia e successioni'. L'istituto si pone, nell'esperienza italiana, a cavallo tra due "continenti" in movimento a doppia velocità: l'uno, quello delle successioni mortis causa, che ha avuto una più lenta evoluzione con poche eccezioni, quali ad esempio il progressivo ampliamento della categoria dei successibili o l'introduzione del così detto "patto di famiglia", e l'altro, quello del contratto, che ha visto negli anni della Repubblica un rapidissimo sviluppo.