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L'ordinamento giudiziario è quel settore dell'ordinamento giuridico statale ove si disciplinano, sotto il profilo organizzativo, le attività dei giudici, dei pubblici ministeri e dei loro collaboratori, ovvero quella parte del diritto pubblico che si occupa, da un punto di vista statico, dell'insieme di principi, regole e istituti al funzionamento degli organi che esercitano l'attività giurisdizionale. Il volume, con le sue quindici lezioni, affronta in modo sistematico l'intera materia con particolare attenzione alla prassi applicativa affermatasi, soprattutto grazie agli interventi del CSM, all'indomani della riforma del 2005-2007. L'autore, in particolare, dopo essersi soffermato sulle vicissitudini che l'insegnamento di tale disciplina ha conosciuto nell'università italiana, mette a fuoco i principali modelli di ordinamento giudiziario, le vicende storiche delle leggi che lo hanno riguardato dall'unità ai nostri giorni, la tematica delle fonti, nonché i principi costituzionali dedicati alla magistratura. Viene poi esaminata la disciplina riguardante l'accesso, la formazione, la progressione e le valutazioni di professionalità dei magistrati, il sistema tabellare e l'organizzazione dei diversi uffici giudicanti, nonché il tema del pubblico ministero, il cui incerto statuto costituzionale riflette la sua natura tradizionalmente "anfibia". Ancora, viene dedicata attenzione all'organizzazione degli uffici requirenti, alla magistratura onoraria, soprattutto alla luce della riforma organica del 2016, e alla responsabilità del magistrato, sia quella civile, di recente riformata con legge n. 18/2015, sia quella disciplinare. Il volume si completa con una parte dedicata a una panoramica sull'assetto organizzativo delle magistrature speciali, amministrativa, contabile, militare e tributaria, a un quadro complessivo delle trasformazioni del ruolo del giudice nell'ordinamento statale e sovranazionale e al delicato rapporto tra il magistrato e la politica.