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Il sequenziamento del genoma ha dimostrato che il rischio patologia è insito nel nostro DNA e ne ha fornito anche la soluzione: la terapia genica permetterebbe di guarire da malattie prima ancora del loro sorgere ma, soprattutto, offrirebbe la possibilità di migliorare la specie umana intervenendo proprio nella manipolazione dei geni. Parallelamente, la convergenza tra le tecnologie agisce da effetto moltiplicatore di tali entusiastiche istanze. Difficile resistere ad un'offerta simile in una società sempre più improntata alla velocità e alla performance ove il mantenersi in salute è diventato più di tutto un dovere. Difficile anche stabilire chi beneficerà di tali innovazioni. Intanto il contenuto dell'informazione genetica già genera interessi per le compagnie assicurative e per i datori di lavoro alla ricerca di gente sana e non di chi si ritrova un cattivo genoma. Nuovi e più complessi problemi sociali sembrano prospettarsi all'orizzonte. Ad essere in gioco è proprio il futuro della specie umana così come da sempre siamo stati abituati a concepirla. Per alcuni questa concezione non è che il primo stadio di una lunga evoluzione non più lasciata nelle mani della lotteria genetica bensì nella capacità dell'uomo di agire sulla vita. È chiaro che l'impiego della tecnologia merita una più puntuale attenzione circa le opportunità e i rischi.