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Con la mostra "Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni", il Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara inizia la narrazione della più che bimillenaria, vitale e ininterrotta presenza ebraica in Italia: come si è formata e sviluppata, e come gli Ebrei d'Italia hanno costruito la propria identità e contribuito a quella di tutti gli italiani, tra fasi di convivenza e interazioni feconde, e altre di persecuzioni e cacciate, culminate nella Shoah. Nella mostra, come mai prima d'ora, i contesti temporali, spaziali, sociali e culturali della vicenda ebraica italiana rivivono in un allestimento originale, scandito da oltre duecento oggetti preziosi, tra manoscritti, incunaboli e cinquecentine, documenti medievali, epigrafi di età romana e medievale, anelli, sigilli, monete, lucerne e amuleti poco noti o mai esposti. Il catalogo che accompagna l'esposizione si compone di una nutrita messe di contributi scientifici affidati ai maggiori specialisti italiani e internazionali e delle schede di tutti gli oggetti in mostra. Per ricostruire questa storia ? se intendiamo per storia non solo gli eventi, ma anche la percezione che ne hanno avuto i contemporanei, ebrei e no, e il modo in cui l'hanno rielaborata e trasmessa ? ci si è appoggiati a fonti storiche, archeologiche, letterarie, filosofiche: libri e pietre, insomma. La maggior parte delle fonti utilizzate sono fonti ebraiche: principalmente storici e cronisti, ma anche medici, scienziati, poeti, musicisti. Non si è mancato di compulsare, frequentemente, anche la letteratura rabbinica, il vasto complesso di testi a carattere normativo, esegetico e narrativo che va sotto il nome di Mishnah, Talmud, Midrash.