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Di Gustav parla tutta Vienna, e non c'è personaggio della buona società che non sia incappato almeno una volta nel suo nome. I suoi ritratti sono molto richiesti e sin dall'estero gli giungono commesse per decorare con il suo tocco sontuoso le pareti e i soffitti di monumenti e grandi palazzi. Sono senza dubbio le donne a ispirarlo. Davanti al cavalletto ne percepisce l'essenza prima ancora che il suo sguardo scivoli lungo le sinuosità dei loro corpi. Le donne sono le sue muse. Gustav è circondato dalle donne: a tratti burbero e sfuggente, è un uomo che attrae. Lo sanno Emilie, stilista e imprenditrice affermata, la compagna di vita che non lo avrà mai solo per sé; Hermine e Clara, le sorelle che condividono la dedizione nei suoi confronti; Marie, che porta in grembo suo figlio, ma sarà una madre sola. Lo sa la giovane Alma, si dice sia la donna più bella di Vienna, che l'ha stregato con la sua determinazione e gli abbracci clandestini rubati alle convenzioni. E anche Olga, l'enigmatica donna dai capelli rosso fiamma. Il romanzo di Paola Romagnoli intreccia le vicende biografiche del pittore Gustav Klimt con le voci delle donne che lo hanno accompagnato tra la fine dell'Ottocento e il 1918, anno della sua morte. A cavallo tra finzione e storia, l'autrice evidenzia il ruolo che l'universo femminile ha avuto nella vita e nell'arte di Klimt, sullo sfondo di una Vienna nobile e sfavillante, dove nascono la Secessione viennese, le sinfonie di Mahler e la psicoanalisi di Freud.