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La raccolta di sculture del Castello Sforzesco di Milano è quella che meglio rappresenta il carattere civico del museo. Iniziata all'aprirsi dell'Ottocento e in origine collocata nella chiesa sconsacrata di Santa Maria di Brera, si è formata attraverso il recupero di sculture e frammenti architettonici provenienti dalle soppressioni napoleoniche di chiese e conventi cittadini e, in seguito, attraverso ritrovamenti e salvataggi effettuati durante gli interventi di demolizione e di scavo che hanno caratterizzato, nel corso dell'Ottocento, il rinnovamento urbanistico della città. In un percorso che prende le mosse dalle vestigia della Milano imperiale, la collezione ripercorre la storia della scultura lombarda in un racconto dove alle opere di personalità ben note come Giovanni di Balduccio, Bonino da Campione, Jacopino da Tradate, Amadeo, Bambaia, si affiancano quelle di artisti ignoti che in molti casi sono sottoposte per la prima volta al giudizio del pubblico e degli studiosi. I volumi indagano infatti non soltanto sulle opere esposte nel percorso museale, ma presentano anche i materiali conservati in quella straordinaria riserva inesplorata che sono i depositi del museo. Si ricompone così un quadro inedito che raccoglie complessi decorativi di monumenti cittadini scomparsi, frammenti che rievocano la storia della città tra Medioevo e Rinascimento, ma che si allarga anche alle testimonianze del territorio lombardo da Como, a Cremona, a Pavia.