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Viviamo in un mondo da cui ci arrivano continuamente notizie di un "male inaudito": rapimenti di volontari ONG, omicidi di adulti e bambini, pulizie etniche, esecuzioni sommarie, epidemie suicidarie e persecuzioni religiose. Ogni giorno siamo costretti a rivedere il bollettino delle vittime di atti distruttivi commessi sotto le mentite spoglie di atti di fede. Azioni violente simili a queste erano altrettanto frequenti, o anche più di oggi, nelle epoche che ci hanno preceduto. La video-diffusione globale però ce ne tiene informati in tempo reale e la popolazione, che raggiunge oramai i sette miliardi, rende i fenomeni apparentemente più frequenti. Il fatto positivo è che oggi questi dati vengono a nostra conoscenza prima che i mandanti, detentori del potere politico, li mascherino con la propaganda. Atti tanto crudeli ed efferati si consumano dietro il velo di un credo religioso o della tutela di culture e razze, trasformando in un male oggettivo la ricerca di Sé o il tentativo di realizzazione spirituale. In questo volume sono raccolti alcuni interventi di un convegno multidisciplinare focalizzato su questi temi: nonostante le differenze di vertici osservativi e di discipline di provenienza dei relatori (dalla etnoantropologia alla psicoanalisi) i loro contributi convergono più spesso di quanto i loro linguaggi o i metodi di ricerca possano divergere. Espandere la consapevolezza dei fattori umani e psicologici in gioco sembra essere la strada per evitare la naturale e pericolosa assuefazione a tali mostruosità che genera una violenza senza fine, invece della crescita spirituale. Considerazioni e approfondimenti sono qui pubblicati nella speranza che avviino ulteriori riflessioni ed elaborazioni che, incrementando la coscienza collettiva intorno alle radici del male, riescano sempre più a favorirne una trasformazione spirituale e a ridurre la frequenza delle azioni malate e la violenza che attraverso di esse si riproduce e amplifica.