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Viviamo un'epoca attraversata da venti di impetuosa rivalsa libertaria e da un'enfasi onnipervasiva sul primato assoluto dell'autonomia della scelta. Accanto a ciò, una velocità fine a se stessa detta i tempi di un'accelerazione progressiva che muove decisioni sempre più votate al mero aumento di possibilità. Decisionismo e presentismo diventano allora come i due lati di una medesima medaglia: mentre gli orizzonti si dilatano vertiginosamente, scardinando le tradizionali coordinate spazio-temporali, e il virtuale appare sempre più come il vero nome del globale, si fa strada il miraggio di una vita slegata, sospesa in un mondo senza storia e senza debiti. Autonomia senza responsabilità, presente senza tempo. A partire da tale orizzonte problematico, questo volume intende declinare il rapporto tra tempo della scelta e scelta del tempo. Restituire profondità storica alla libertà e alla rigenerazione dei processi significa riconoscere la capacità, tipicamente umana, di tenere insieme la responsabilità dello scegliere e la fedeltà al senso di un cammino condiviso, accogliere la fragilità e la polifonia delle differenze, imparare a intercettare l'opportunità del kairòs nella linearità insuperabile del cronos. Solo così ne risulterà valorizzata quella tessitura partecipativa senza la quale non si dà costruzione di sé né costruzione sociale.