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Il decennio 1979-1989, oggetto della presente pubblicazione, è forse il periodo più tormentato e complesso della storia della regione sarda: due legislature hanno visto in rapida successione alternarsi diverse "formule politiche", alcune coerenti con le precedenti esperienze, altre fortemente divergenti. il punto di svolta è in parte uguale e in parte molto diverso da quello vissuto dalla politica nazionale dopo il sequestro e l'assassinio di Aldo Moro e la fine del "compromesso storico". In Sardegna il cambiamento si caratterizza soprattutto per l'alleanza tra il Pci e il Partito Sardo d'azione, quest'ultimo nel ruolo di protagonista. Il "sardismo" diventa, dopo la crisi dell'intesa autonomistica e il fallimento del tentativo di una formula più aperta a sinistra con l'ingresso del Pci in una giunta a guida dc, lo sbocco della reazione popolare ai veti romani e alla grave crisi industriale, occupazionale e ambientale che aveva reso ancor più evidenti i limiti dello Statuto della regione e delle alleanze politiche sperimentate nel passato. Per queste ragioni, gli anni ottanta rappresentano per la società e per la politica sarda un momento allo stesso tempo di crisi e di riflessione. le pagine di questo volume provano a fare luce sulle vicende e sulla dialettica politica locale in relazione al quadro sardo e agli scenari nazionali e internazionali.