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I saggi raccolti in questo volume muovono dal presupposto secondo il quale le immagini caleidoscopiche dei giudizi su Simmel non solo non possono impedire di cogliere nel suo profilo una spiccata e feconda linea logico-coerente, in questo senso unitaria, ma altresì devono arrendersi di fronte all'evidente idoneità della sua sociologia a offrire utilmente chiarezza e supporto agli sviluppi contemporanei che la sociologia ha subito dopo il periodo luminoso della sua classicità, lungo linee che hanno, appunto, lasciato un po' in ombra lo sforzo di Simmel. Si tratta, invece, di cogliere e perseguire l'opportunità di veri e propri sviluppi teorici, in cui il contributo di un classico come Simmel - analogamente a quanto accade con altri - si offre quale configurazione di valore teorematico i cui corollari restano sempre aperti. È anche in questo senso che va letta l'esortazione a non dimenticare che ci si sta muovendo sulle spalle di giganti: in altri termini, non è solo il dovere di un tributo ma il suggerimento ad approfittare dell'altezza di sguardo consentita dal richiamo a certi predecessori. Il che significa cercare fili conduttori, principi di unità, nella convinzione che sia possibile - nonostante facili apparenze contrarie - pervenire ai lineamenti di una sistematicità di pensiero, come tale non altrimenti feconda.