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Negli ultimi anni, il tema dell'importante contributo femminile nella risoluzione dei conflitti e nei processi di pace nel mondo è stato spesso trattato dagli studiosi: in particolare, il ruolo delle donne nei mutamenti politicosociali, nei conflitti e nei processi di pace dell'area del Medio Oriente e Nord Africa è stato oggetto di crescente attenzione, con particolare riferimento alle cosiddette Primavere Arabe. Infatti, non solo le donne hanno preso parte alle rivolte ma, sebbene ancora raramente coinvolte nei dialoghi di ricostruzione post-conflitto, hanno di fatto dato un contributo fondamentale per lo stabilirsi, in varie forme, della pace nei diversi territori. E questo anche alla luce di importanti interventi della comunità internazionale: primo fra tutti, la Risoluzione ONU 1325 del 2000 su 'Donne, Pace e Sicurezza'. La Risoluzione esamina esplicitamente l'impatto dei conflitti armati sulle donne, sottolineando altresì l'importanza del contributo femminile per la risoluzione dei conflitti stessi e per la costruzione di una pace durevole. Le due autrici si sono poste la domanda dell'effettività e dell'efficacia della Risoluzione 1325 in una condizione, come quella delle Primavere Arabe, dove il ruolo delle donne è apparso particolarmente rilevante. Il volume è strutturato in due parti: la prima sezione presenta un'analisi del contesto internazionale rispetto alla questione femminile, nonché un'analisi della situazione politica e sociale all'alba delle Primavere Arabe. La seconda sezione analizza alcune testimonianze, raccolte sotto forma di intervista, che ruotano attorno alla questione dell'impatto della Risoluzione 1325 e della sua efficacia durante e dopo le Primavere Arabe, ma progressivamente si ampliano fino ad abbracciare i temi della condizione femminile nei contesti islamici di appartenenza delle intervistate.