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Quando ci si muove in ambienti ad alto tasso di criticità di orientamento, quali stazioni, aeroporti o ospedali, entrano in gioco emozioni che possono generare stress cognitivo e compromettere la stessa capacità di orientarsi. In ospedale, ad esempio, ansia, fretta, soggezione verso il personale sanitario, preoccupazione, possono impattare sulla capacità di comprendere l'organizzazione dello spazio e di decodificarne il sistema segnaletico. Un luogo ad alto tasso di criticità emotiva come l'ospedale necessita, pertanto, di un sistema per il wayfinding in grado di rendere lo spazio velocemente interpretabile e "familiarizzabile". Proprio l'esigenza di suscitare un senso di accoglienza, ma anche di comunicare specifiche identità e funzioni, fa sì che ogni sistema per il wayfinding vada declinato in funzione delle caratteristiche di ciascuna istituzione e delle persone che di questa fruiscono. Dai visual studies alla linguistica, al design for all, alla comunicazione interculturale, il volume mostra come studiare, progettare e implementare un sistema di comunicazione visiva in un ospedale significhi interpellare approcci scientifici e competenze eterogenei. Lo studio illustra anche il nuovo set di pittogrammi per la comunicazione sanitaria L'Isola dei pittogrammi (a oggi implementato nell'ambito dell'Ospedale Fatebenefratelli - Isola Tiberina di Roma), rielaborazione del set statunitense Hablamos Juntos e primo insieme open source di figure la cui comprensibilità è stata testata nel contesto culturale (e multiculturale) italiano.