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Per parlare delle trasformazioni profonde che segnano l'esperienza adolescenziale contemporanea, è oggi assolutamente necessario provare a portarsi fuori dalle schematizzazioni e dal rischio di eccessive semplificazioni, sempre in agguato quando l'oggetto di analisi è l'adolescenza. L'idiosincrasia verso le formule giornalistiche con cui da tempo si costruiscono le rappresentazioni mediatiche sulle giovani generazioni (ormai anche l'alfabeto non può più venirci in soccorso nel trovare nuove lettere con cui incasellare le generazioni di ragazzi e ragazze che si stanno preparando a "sbarcare" nel mondo sociale), ci spinge a cercare di andare oltre le logiche nominalistiche con cui si tende a reificare l'espressione vitale di un'età mai del tutto afferrabile dalle categorie teoriche. Ecco allora che i singoli contributi di ciascuno degli autori, presenti in questo volume, pur nella specificità delle argomentazioni che sono state proposte, delineano un'interessante prospettiva di ripensamento di una pedagogia dell'adolescenza all'altezza del difficile esercizio di suggerire nuovi sguardi e nuovi compiti per gli adulti - sia che essi siano educatori, insegnanti, volontari nel sociale o genitori - che hanno, a vario titolo, responsabilità educative nei confronti dei ragazzi e delle ragazze immersi nel flusso esistenziale della cosiddetta "seconda nascita".