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Questo libro si propone di esplorare il ruolo della pianificazione urbanistica nel promuovere azioni di miglioramento della salute, del benessere e della qualità della vita degli abitanti delle città. Sulla base della definizione di salute dell'OMS (Organizzazione mondiale della sanità) e avendo ben presenti i limiti del piano tradizionale nel controllare gli effetti delle sue scelte sulla salute e sul benessere degli abitanti delle città, il libro si fa promotore di una nuova alleanza tra salute e urbanistica. Questa alleanza è incentrata sulla "qualità dell'abitare" quale esito di un insieme coordinato di azioni integrate, di carattere trasversale e transdisciplinare, finalizzate al miglioramento delle condizioni di salute e di vita nelle città e al controllo dei costi sociali e ambientali. Le azioni riguardano: la forma urbana, i caratteri del costruito, l'organizzazione della mobilità e delle reti tecnologiche, la dislocazione e la mixité delle funzioni, la difesa e la fruizione delle aree verdi e degli spazi di aggregazione, la sicurezza e la resilienza delle componenti ambientali. Il buon esito di queste azioni non richiede grandi operazioni immobiliari, ma una molteplicità di pratiche, adattabili ed improntate ad una rinnovata capacità progettuale, basate su una quotidiana attività di conoscenza e di informazione, sull'attivazione di percorsi di crescita civica e di responsabilizzazione della comunità. Con l'aiuto di alcune esperienze maturate all'interno del movimento europeo delle "Healthy Cities" (Belfast, Bristol, Ljubljana, Odense, Paca, Pécs, Rennes, Turku) e da alcune città della rete italiana (Udine, Bologna, Torino, ecc.), il libro si propone di far emergere i conflitti, i motivi dei successi e degli insuccessi, il ruolo degli strumenti operativi e valutativi (VIS-HIA), il coinvolgimento delle comunità locali.