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I pazienti con schizofrenia presentano una grave disfunzione nella capacità di elaborare rapidamente gli stimoli sociali, e ciò compromette la loro vita affettiva, la qualità delle relazioni, l'immagine di sé. Sintomi come delirio e allucinazioni possono essere attenuati dai farmaci, che però non modificano questi fattori di vulnerabilità psicologica. Di qui la necessità di integrare la farmacoterapia con la psicoterapia, ma in quale direzione? I pazienti in psicoterapia mostrano un miglioramento dei sintomi e del funzionamento sociale quando messi in condizione di acquisire maggiore comprensione degli stati mentali propri e altrui, di costruire la capacità di narrare la propria esperienza interna e di arricchire la propria identità. L'approccio della Terapia Metacognitiva Interpersonale, già ampiamente sperimentato e manualizzato nel contesto dei disturbi di personalità, persegue proprio questi obiettivi. Gli autori presentano qui una procedura formalizzata di intervento terapeutico che guida il clinico passo dopo passo. L'obiettivo è insegnare cosa fare, e quando farlo, di fronte a sintomi come delirio persecutorio e allucinazioni uditive e all'intrinseca difficoltà del paziente di stare in una relazione intersoggettiva, anche quella terapeutica. Un manuale destinato a psichiatri, psicologi, psicoterapeuti, medici, specializzandi in psichiatria, psicologia clinica e psicoterapia di qualsiasi orientamento. Ma anche, per il suo linguaggio volutamente non iniziatico e l'abbondanza di resoconti narrativi di casi clinici, al lettore non addetto ai lavori animato da una curiosità intellettuale per la psicopatologia.