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Il "Sistema periodico" è la prima tappa di un viaggio in cui, da "Argon" a "Carbonio", Primo Levi esprime la volontà di essere scrittore, rivelata soprattutto dalle scelte onomastiche. Le "Storie naturali", in parte scritte prima, sono lo specchio rovesciato del "Sistema", con nomi che stabiliscono legami culturali; i nomi consentono anche la rivelazione, tra Mercurio e certe poesie, di qualche piccolo e grande segreto di composizione, radici non nominate nella mappa che porta lo scrittore alla "Ricerca delle radici". Già nei primi due libri di Levi, "Se questo è un uomo" e "La tregua", le scelte onomastiche della testimonianza sono illuminate da una volontà precisa anche sul piano letterario: nel "Lager" quella di Dante è una vera e propria "apparizione". La doppia natura della scrittura si manifesta fin dall'inizio, si affina in virtù di una progressiva coscienza d'identità fra "l'altrui mestiere" e quello del chimico e culmina nei nomi della "Chiave a stella". L'autore crea un laboratorio onomastico organizzato intorno a modelli di valenza universale: la scelta segue un percorso che trova conferma in tutta la produzione letteraria di Levi: ai "santi", agli "eroi", agli "amici", ai "maestri", agli esseri "scaleni" del "Lager" e del ritorno a casa corrispondono tipologie ben precise che rivelano anche, drammaticamente, un cuore messo a nudo nell'apparente distanza di una grande letteratura.