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Istituzioni e cambiamento costituiscono le polarità fondamentali delle dinamiche che caratterizzano la società attuale. Al cambiamento, che sempre più si riscontra nella quotidiana esperienza, fanno da pendant le resistenze di un complesso di processi psicosociali che rendono problematico, sia sul piano organizzativo/istituzionale sia su quello degli atteggiamenti personali, l'adeguamento alle innovazioni ed alle esigenze che dalle stesse discendono. L'apertura al cambiamento delle Istituzioni sociali, anche quando dichiarata e/o giuridicamente sancita, è molto spesso solo formale. Gli atteggiamenti personali ed i comportamenti appaiono caratterizzati da ambivalenze e da un sostanziale ancoraggio a Istituiti rassicuranti e alieni dalle ansie che il nuovo può elicitare, anche se disfunzionali rispetto alle esigenze che le innovazioni richiedono. Per rispondere adeguatamente alle esigenze che discendono dalle problematiche delineate, occorre una profonda rivisitazione degli Istituiti, culturali ed organizzativi, sui quali scuola, università, Istituzioni formative e riabilitative hanno tradizionalmente fondato la loro attività, e l'adozione di nuove metodologie ispirate al cambiamento, in tal senso, adeguatamente funzionali. In generale, appare necessario formare le nuove generazioni ad una gestione dei ruoli, professionali e personali, per la quale i processi di cambiamento vengano percepiti come occasione di possibile evoluzione sociale e realizzazione personale.