Tab Article
Questo libro nasce dalla consapevolezza di essere alla fine di un'epoca e di assistere al declino di una certa cultura del lavoro. Lungi dall'essere una nostalgica retrospettiva di un ventennio al capolinea, vuole preservare e valorizzare quanto di ciò che è stato può, e anzi dovrebbe, costituire una risorsa per affrontare al meglio le sfide future. Viene raccontata la precarietà di un'istituzione, quella dei servizi pubblici al lavoro, che si riverbera nell'identità di ruolo degli operatori. La scommessa raccolta è quella di interiorizzare la condizione di discontinuità lavorativa, che finora era stata solo trattata come problema degli "utenti", e di imparare, da questi ultimi, le strategie migliori per affrontarla. Questo vale per gli operatori come per chiunque altro si trovi a vivere, avendo perso l'occupazione, l'attuale incertezza del mercato del lavoro. Un altro argomento trattato è la relazione interpersonale, come punta di diamante delle esperienze dei Servizi pubblici al lavoro del territorio e quindi dispositivo tecnico da conservare anche in prospettiva di nuovi modelli organizzativi. Il cuore del libro ruota attorno al binomio lavoro-disabilità; dall'analisi di casi paradigmatici si potrà cogliere tessuto e trama di progettualità complesse. È un viaggio che assomiglia alla rotta di Ulisse verso Itaca e la bussola che lo accompagna segna quattro inediti punti cardinali: relazione-lavoro-disabilità-identità.