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La persona che soffre di un disordine dell'alimentazione è prigioniera di pensieri, emozioni e comportamenti che condizionano il rapporto con il proprio schema corporeo e il cibo. Il disturbo alimentare è un mezzo per esprimere un disagio e allo stesso tempo una strategia di sopravvivenza, un tentativo di salvaguardare un potere e un'identità che si ritiene di non essere in grado di affermare nei differenti contesti e ambiti della vita, in particolare nella gestione di conflitti affettivi, professionali e nelle fasi di cambiamenti fisici e psicologici legati alla pubertà e alla maturità. Come a dire: "...e se non riesco a misurarmi con la mia vita, provo almeno a decidere il mio giro vita!". In questo manuale viene presentato un nuovo modello teorico e pratico di intervento in cui i pazienti possono sperimentarsi come protagonisti di un processo che favorisce un modo nuovo di pensare e di pensarsi nel rispetto della propria unicità e diversità.