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Sante Giuffrida (1842-1929), prima maestro elementare, poi professore di Pedagogia nelle R. Scuole Normali maschili e femminili di Catania, fu tra le voci eminenti del dibattito che interessò il tema della costruzione di una nuova "scienza dell'educazione" durante la lunga fase di affermazione della cultura positivistica in Italia, tra Otto e Novecento. Pubblicista, saggista e autore di manuali di "metodo" per la formazione dei maestri, egli interpretò con lucidità e consapevolezza quei motivi di rinnovamento della cultura pedagogica che nell'Italia postunitaria si proposero come prospettive di sviluppo civile per una nazione faticosamente in marcia verso "la conquista dell'alfabeto". La ripresa in ambito storico-educativo della sua figura e della sua opera può costituire un'occasione interessante per gettare una luce su quei processi di trasformazione della cultura pedagogica maturati nella seconda metà del XIX secolo, mediante i quali ebbero modo di prendere il largo significativi motivi di modernizzazione del Paese. Il rinnovamento auspicato e promosso da Giuffrida, secondo la visione pedagogica 'progressista' tipica del suo tempo, interessò le questioni dell'allargamento dei processi formativi e delle pratiche di istruzione popolare, nonché della mobilitazione degli strumenti dell'educazione e delle istituzioni scolastiche in funzione del raggiungimento di ideali di crescita sociale e di incivilimento.