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I muri in cemento tra un quartiere e una piazza, quelli ancora più duri che calcificano i nostri pensieri e i sentimenti, le contrapposizioni, i conflitti e le separazioni caratterizzano la realtà della vita in comune, alimentando un perpetuo senso di minaccia e paura. Diversità, convivenza e multiculturalità sono la cifra dei nostri tempi, eppure le temiamo. Ci atterriscono, spingendoci alla chiusura, all'aggressività e talvolta alla violenza. Il sentore che in ogni momento potremmo essere vittime di una catastrofe, che il nostro vicino potrebbe farci del male, ci rende ansiosi e vulnerabili. Compito dell'educazione è penetrare le fessure di queste barriere, per provare ad aprire squarci di dialogo progressivamente più ampi, per promuovere nuove attitudini relazionali, o semplicemente per ridestare antichi valori comunitari antropologicamente presenti nell'essere umano, ma ormai soffocati da forze più grandi, più potenti, più pervasive. Il presente volume, rivolto a operatori sociali, educatori e insegnanti, si inserisce in questo contesto, proponendo analisi di realtà italiane ed europee, riflessioni e strumenti per una progettualità possibile.