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Il volume vuole stimolare un necessario confronto con la nuova generazione di giovani-futuri-imprenditori-di-se-stessi che inizia nelle aule universitarie, ma termina obbligatoriamente nell'assunzione di responsabilità personali, oltre che civiche, professionali e dunque economiche. La "scoperta" che si può e si deve essere imprenditori è fondamentale per ogni millennial, nerd o stem che viaggia verso la metà del XXI secolo. La consapevolezza che l'impresa non sta là fuori con le sue belle mura e le sue sfidanti macchine in attesa di accoglierci, ma che è racchiusa nel corpo di ciascuno, testa-mente per progettare l'idea, cuore-mente per realizzarla, è essenziale. In modo forse sorprendente, i capitoli di studio portano a riflettere sulle radici psicologiche profonde del voler fare impresa, con l'intenzione esplicita di far capire che l'Impresa è idea, sogno e desiderio. E che il lavoro, anche routinario, è specchio della capacità creativa di cui nessuno è privo. Il volume mette in lista e analizza tutti gli elementi hard, organizzativi, tecnici ed economici che consentono al sogno e al desiderio di diventare specchio di un Narciso efficiente ed efficace in una società che ha l'intonazione soft, artistica e inusitata, che gli esperti di comunicazione chiamano transestetica. Tornare ad essere Io-impresa: questo è comunque l'imperativo assoluto per chi vuole competere con soddisfazione da e per l'Italia.