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I vari aspetti della cultura dell'isola di Corsica, dal secolo XI al XIX, costituiscono un campo di studi di elevata complessità, a ragione di stringenti implicazioni sociali, istituzionali e politiche, che ancora oggi risultano essere fortemente condizionanti. Solo nel corso degli ultimi anni gli studi scientifici italiani hanno ripreso a interessarsi a questi temi, superando le remore imposte dalla sventurata occupazione italo-tedesca dell'isola - nel 1942-'43 - e dalle responsabilità irredentiste della vasta attività di ricerca scientifica promossa dal regime fascista. Pur non privi di molti esiti di alto valore filologico ed ermeneutico, dette analisi si originarono da premesse non corrette in termini storiografici, oltre che da fini prettamente strumentali o da frustrazione rispetto a certo spirito sciovinista francese. Nella fattispecie fu sottaciuto e schivato quell'insistito carattere di distinzione e di alterità e quindi di ostinata auto-conservazione, che permeò l'intera società còrsa. Questo aspetto aveva prodotto un'accentuata diversità rispetto alle condizioni del continente, la quale è stata, ingiustamente, considerata in termini di marginalità, di arretratezza e di povertà. Il titolo del presente volume intende sottolineare l'intreccio delle molteplici influenze culturali presenti nell'isola, che condussero alle soglie di un'identità regionale negli anni stessi della guerra di liberazione anti-genovese, e poi anti-francese (1729-1769).