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L'Histoire de l'Architecture di Auguste Choisy è una storia di "tendenza". In essa l'autore mette in luce come nell'architettura classica esista una precisa e forte relazione fra i sistemi costruttivi adottati e il carattere dell'edificio realizzato. Choisy a partire dall'analisi delle questioni tipologiche costruttive e decorative che contraddistinguono i grandi momenti della storia descrive il divenire dell'architettura. Il suo metodo non può essere definito propriamente scientifico dal momento che, nel suo procedere, Choisy si concentra solamente sugli esempi e le epoche che hanno saputo definire un modo del fare architettura in cui sia manifesta la scelta coerente degli elementi della tecnica e della costruzione in rapporto all'idea a fondamento del progetto. In questo senso nell'architettura classica risulta evidente come non sia mai esistita una separazione fra la figura dell'architetto e quella dell'ingegnere/costruttore. Questo modo di leggere la storia, ma soprattutto l'esigenza di riconoscerne all'interno dei principî universali, ha fatto sì che l'insegnamento di Auguste Choisy non restasse isolato. Leggendo gli scritti e i progetti di tre maestri del Movimento moderno è, infatti, possibile riconoscere il loro legame con l'approccio teorico dell'ingegnere francese. Il libro si pone l'obiettivo di mettere in evidenza questo debito teorico a partire dall'analisi degli studi teorici e dei progetti di Auguste Perret, Le Corbusier e Louis Kahn.