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I dispositivi terapeutici gruppali comunitari, sviluppati dalla tradizione di ricerca degli interventi ad orientamento analitico, rappresentano ormai una metodologia indispensabile al perseguimento della nuova mission comunitaria dei Servizi di Salute Mentale ed allo sviluppo di una nuova cultura dell'Inclusione Sociale. La ricerca su questi dispositivi ha dimostrato come la salute mentale non possa più essere considerata un ambito "isolato" della sanità pubblica, e come la "cura del mentale" debba essere costantemente calata ed adeguata ai un contesti sociali in continuo mutamento dove si incontra il disagio. Il libro fornisce un contributo empirico ed esperienziale che, lungi dal proporsi come esaustivo, mira ad offrire alcuni spunti di riflessione sugli approcci terapeutici gruppali e comunitari all'interno dei Servizi di Salute Mentale, provando al contempo ad introdurre elementi critici capaci di rimettere in discussione prassi cliniche talvolta cristallizzate, se non totalmente superate. Viene anche presentata una nuova ondata di ricerche orientate al paradigma del recovery, che stanno aprendo nuove possibilità di valutazione dell'efficacia clinica e del benessere organizzativo dei servizi curanti.