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In Russia, molto più che in altri paesi ex-socialisti, la ricostruzione dei mercati sembra essere un processo molto politico-istituzionale e poco sociale. L'aspetto più indagato della trasformazione sistemica, quindi, è quello delle grandi architetture del capitale prodotte dall'intreccio di relazioni fra élite politiche ed economiche. Tali relazioni sono analizzate anche in questo volume. Il testo è organizzato in cinque sezioni. Nella prima vengono richiamate alcune lezioni che si possono ricavare dagli area studies per l'analisi organizzativa e istituzionale orientata dall'idea del radicamento sociale dell'azione economica. La seconda riassume gli aspetti essenziali del regime di fabbrica sovietico e dei meccanismi di "proto-mercato" che hanno cominciato a funzionare dopo la mancata svolta del "socialismo di mercato". La terza evidenzia gli aspetti centrali di continuità e mutamento nel governo delle ex-imprese socialiste. La quarta esamina l'impatto sul "fare impresa" delle diversità fra ambienti locali in termini di complessità economica, apertura ai mercati internazionali e qualità dell'azione istituzionale. La sezione conclusiva propone una rilettura del dibattito su una sociologia economica della trasformazione post-socialista ed evidenzia come la fine della "lite familiare" fra vecchio e nuovo istituzionalismo sia utile per gli studi sulla transizioni.