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Il percorso attraverso il quale la sinistra storica si trasformò in opposizione costituzionale fu complesso e mai lineare, comportando crisi di coscienza e riserve mentali non facili da superare; soltanto nel clima politico stabilitosi all'indomani della presa di Roma, si può dire che la vecchia sinistra azionista e garibaldina s'integrasse nello Stato monarchico costituzionale, che aveva contribuito a creare con la sua costante spinta rivoluzionaria. Antonio Mordini fu tra i primi a rendersi conto della necessità di dare una risposta al problema della natura non pienamente costituzionale dell'opposizione, operando prima dall'interno della sinistra, successivamente con il "terzo partito". Al centro del presente studio non è tanto la biografia politica del garibaldino toscano, quanto l'idea di opposizione costituzionale che egli tracciò e propugnò negli anni 1861-1869. Nella sua ottica la sinistra doveva diventare un cardine di stabilità per il sistema politico e un'alternativa alla destra per il governo. L'elaborazione programmatica e i tentativi organizzativi promossi dal deputato toscano si presentano, dunque, come un caso di studio interessante per comprendere alcune dinamiche che accompagnarono il pieno inserimento della sinistra nel sistema politico italiano nell'età della destra storica.