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L'emergenza sanitaria da Covid-19 ha avuto un importante impatto su diversi settori economici e non ha risparmiato ripercussioni sulla gestione dei tributi locali, già interessati da rilevanti novità come l'introduzione della nuova IMU e l'entrata in vigore della tanto attesa riforma della riscossione coattiva. Nell'anno 2021 permangono delle criticità relative alla fiscalità locale, per via delle molte incertezze e dubbi applicativi che emergono su diversi aspetti, peraltro in un contesto emergenziale che ha acuito le disuguaglianze sociali e che impone di intervenire anche sulla leva fiscale al fine di rimediare a tali squilibri. Il momento è quindi delicato e vede gli operatori del settore alle prese non solo con una legislazione emergenziale, non del tutto chiara, ma anche con una produzione normativa ordinaria che hanno finito per interferire con la gestione delle entrate. Bisogna in primo luogo affrontare il problema delle proroghe dei termini di decadenza e prescrizione delle attività di recupero degli enti locali, con il differimento di 85 giorni delle scadenze dell'accertamento di fine 2020. Invece la riscossione coattiva è bloccata da quasi un anno (con ben sei provvedimenti di proroga), senza peraltro aver consentito agli uffici di mettere a punto le nuove procedure dell'accertamento esecutivo. Occorre poi fare un'attenta ricognizione della disciplina IMU, riformulata con la L. n.160/2019 entrata in vigore nel 2020 e subito travolta da diversi provvedimenti emergenziali che hanno introdotto apposite agevolazioni per gli immobili del settore turistico e per altre fattispecie. Notevole anche la produzione giurisprudenziale sull'IMU, che su diverse questioni è ancora alla ricerca di approdi sicuri. Dal 2021 è poi entrata in vigore la nuova disciplina introdotta dal d.lgs. n.116/2020, che ha rilevanti riflessi sulla TARI e sulla tenuta del sistema di gestione dei rifiuti, non avendo peraltro i Comuni ancora superato tutte le problematiche create dalla nuova procedura di predisposizione dei piani finanziari dettata dall'Arera. L'emergenza sanitaria tuttora in atto sta inoltre rendendo difficoltoso il passaggio al nuovo canone unico patrimoniale che dal 2021 sostituisce l'intero comparto dei tributi "minori" (Icp, Tosap, affissioni, ecc.) con non poche criticità da affrontare.