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Quale eredità lascerà la tragedia vissuta con la pandemia nell'assistenza agli anziani? La domanda fondamentale da porsi oggi è questa. Anche se il futuro è ammantato d'incertezza, le alternative paiono chiare e nette. La storia del welfare, infatti, mostra come una crisi della portata di quella che stiamo attraversando raramente passa senza lasciare tracce profonde. Può costituire l'opportunità per un ripensamento positivo del sistema, uno scatto in avanti che faccia delle difficoltà sperimentate l'occasione per affrontare quei nodi che - in condizioni normali - è difficile sciogliere. Oppure può portare a un'accelerazione e a un peggioramento delle criticità già presenti, esiti di un irrigidimento che consegna ogni azione a una logica conservativa. Nel welfare, come in tutti i sistemi sociali, davanti alle crisi gli sbocchi possibili sono solo due: innovazione o ripiegamento, una terza strada non esiste. Siamo, dunque, a un punto di non ritorno. NNA (Network Non Autosufficienza) è nato - da un'idea di Cristiano Gori, che lo coordina - per promuovere riflessioni scientifiche sull'assistenza agli anziani non autosufficienti che siano utili all'operatività. Lo compongono anche Anna Banchero, Enrico Brizioli, Antonio Guaita, Franco Pesaresi e Marco Trabucchi.