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Spesso gli amministratori locali hanno la necessità di valutare le implicazioni della concessione di spazi e contribuzioni ad associazioni e gruppi organizzati del territorio (enti del Terzo Settore, associazioni sportive, ecc.). Tale valutazione non è facile, se correlata esclusivamente a una tradizionale visione di un bilancio basato su aspetti contabili. Allo scopo, gli autori hanno messo a punto il "Bilancio in Valore" (BiV), che affianca, non sostituendolo, quello tradizionale, ma che tiene conto di aspetti rilevanti non di tipo contabile. Il BiV considera, oltre alle normali entrate e uscite, anche: misure "monetizzate" di entrate e uscite che non corrispondono a movimenti contabili (volontariato, comodati d'uso, ecc.); misure monetizzabili con difficoltà, ma valutabili attraverso i loro effetti su base statistica (riduzione di costi sanitari, riduzione di costi legati al disagio, ecc.); indicatori di rilevanza sociale, non misurabili economicamente (benessere sociale, attenzione all'altro, cultura, ecc.). Ne emerge uno strumento che funge da bussola per le scelte politiche, decisivo per le amministrazioni locali che intendano operare con consapevolezza, e certamente utile nella gestione dei rapporti tra la Pubblica Amministrazione e gli enti del Terzo Settore. Le metodiche trattate sono state verificate sul campo. La trattazione è preceduta da un'ampia dissertazione che dimostra come misure basate solo su fattori economici non siano adeguate alle decisioni strategiche di una Pubblica Amministrazione che deve, invece, avere obiettivi molto più ampi verso il "ben-essere" per l'individuo e per la collettività. Ne emerge un vero e proprio manifesto politico di cui il Bilancio in Valore è strumento portante.