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Il titolo del libro si ispira alla denominazione di un capitolo de Le città invisibili di Italo Calvino, dove i segni sono il patrimonio artistico e architettonico che contraddistingue la maggior parte delle città italiane. Questi segni sono spesso ignorati, o poco conosciuti, al pubblico che percorre e attraversa distrattamente e frettolosamente la realtà urbana che lo circonda. Prendendo spunto dalle statue poste al centro delle piazze, il progetto di ricerca del libro prevede l'utilizzo di elementi fisici e interattivi diffusi all'interno della piazza, in modo da rendere le statue non più solo dei simboli muti, ma dei personaggi in grado di dialogare con i vari utenti ed essere un centro di attrazione e di informazione per l'intera città. Il libro è il frutto di una ricerca universitaria svolta durante il master del Politecnico di Milano in Exhibition Design, sotto la supervisione dell'arch. Alessandro Colombo.