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Il volume si propone di esaminare la complessa interazione tra centri e periferie del potere nell'esperienza britannica. Le relazioni intergovernative nel Regno Unito prendono forma sul presupposto che le autonomie locali non sono mere risultanti di atti di delega centrale o di statuizioni parlamentari, ma sono comunità organizzate risalenti alla dimensione pre-statale, formazioni sociali prima ancora che enti di organizzazione, nel quadro di un'antica tradizione di spontaneo autogoverno. Ciò contribuisce a disegnare un sistema di organizzazione territoriale del potere condizionato dalla vocazione democratica delle autonomie locali, che attribuisce loro un potere di contrattazione politica trascendente le attribuzioni risultanti dal dato giuridico-formale. Il local government è dimensione di sintesi del formalismo giuridico e di uno spiccato pragmatismo che forgia un sistema di relazioni suscettibile di declinare variabilmente la forma di Stato e la forma di governo. Si tratta di una categoria storica incomparabile a qualsivoglia esperienza di governo locale altrove configuratasi; pur tuttavia, lo studio delle sue interazioni con il policentrismo britannico offre una prospettiva, utile all'osservatore straniero, di composizione della tensione tra sempre più pronunciate istanze volte all'acquisizione di maggiore autonomia da parte degli enti locali e politiche centraliste fondate sulle esigenze di contrasto della crisi economica.