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Il volume esamina il danno psichico che deve essere - in sede processuale - provato mediante l'oggettiva dimostrazione dell'esistenza di uno stato di compromissione di una qualsiasi delle funzioni psichiche dell'individuo e analizza nel dettaglio la fase di accertamento, nello specifico la documentazione da allegare, il ruolo del C.T.U. (poteri, doveri e limiti) e l'autonomia del giudice rispetto al C.T.U.. Attraverso un'ampia rassegna giurisprudenziale, questo strumento professionale, nella prima parte, ricostruisce le fattispecie più rilevanti: danno psichico da stalking, danno biologico terminale, lutto patologico, sequele psichiche del minore vittima di abusi, danno psichico e malpractice sanitaria, danno psichico da nascita indesiderata, mobbing, nonnismo, bullismo. Approfondisce inoltre, il tema della compromissione dell'ambiente come causa di danno psichico, individuando una serie di circostanze connesse alla paura di ammalarsi del soggetto quali l'immissione di rumori molesti, l'inquinamento e i disastri ambientali. La seconda parte del testo chiarisce il punto di vista tecnico specialistico e il ruolo dello psichiatra, indispensabile nella dimostrazione del nesso di causa e valutazione quantitativa del danno, con le patologie psichiatriche collegate.