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Nell'Italia postunitaria, non senza scombugli e sconvolgimenti edilizi, Roma s'apparecchiava al suo nuovo ruolo di capitale del Regno. In questa Roma borghese, perché "secolarizzata" e non "pretina", si aggira Giovanni Faldella, in qualità di corrispondente alla Gazzetta Piemontese. Con uno spirito divagante e irrequieto che fa pensare a un Laurence Sterne, ne descrive le inadeguatezze, le ridicolaggini e la provincialesca arretratezza ma anche la probità operosa e il felice innesto d'anime regionali differenti.