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I Cantastorie venivano a Gubbio: si posizionavano nella piazza del Mercato nei giorni di fiera, specialmente quella del 17 Maggio e di San Giovanni: appendevano i cartelli e raccontavano cantando varie storie a soggetto prevalentemente drammatico, ma anche commedie passionali e simili. Mi è stato riferito che alcuni avevano un piccolo pappagallo su un posatoio, che al comando estraeva col becco da una scatola, un foglietto. Era l'oroscopo: chiamato "la pianeta". Le giovani ragazze ne andavano matte e facevano la fila per averla. Pertanto il Cantastorie era in definitiva, un divulgatore, talvolta insieme compositore di storie di fatti realmente accaduti quando non esistevano i mezzi di comunicazione cioè i "media". Ad un vecchio Cantastorie che ho rintracciato nella zona di Morano di Gualdo Tadino ho chiesto se oggi qualche giovane continuasse la sua tradizione: m'ha detto che non c'è più nessuno ed allora ho chiesto cosa pensasse dei giovani d'oggi. Mi ha risposto con queste precise parole: "Saranno anche bravi, ma comprano l'acqua!"