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Educare alla libertà significa anche riconoscere nell'altro il diritto alla sua libertà di esistere, alla sua dignità umana. Nessuno di noi può proclamarsi libero se altri non lo sono. L'umanità è un'immensa famiglia dove le ferite fisiche e morali si riverberano su tutti. Non esiste il diritto di un singolo uomo ma il diritto di essere tutti liberi in un mondo libero. La libertà non è un'utopia ma un sacrosanto diritto di ogni essere che respira, che lavora, che ama. Mettere un animale in gabbia non è solo privarlo della sua libertà ma è una vergogna anche per noi. Creare una scala di valori nei riguardi degli esseri umani è stabilire una prepotenza. Le caste, le ghettizzazioni, le differenze, comprese quelle uomo-donna, ricco-povero, colto-analfabeta, religioso-ateo, i fossati culturali, sono motivo di separazioni pericolose che portano con sé lotte, guerre e un fiume di soprusi e violenze, di privazioni della libertà. È proprio a questo proposito che sarebbe bene che i bambini venissero educati il prima possibile a non creare discriminazioni di sorta, a considerarsi come tutti abitanti di un mondo dove si esprimono delle diversità e non delle divisioni preconcette.