Tab Article
Non basta leggere queste pagine di Andrea Leone con gli occhi. Bisogna affinare tutte le sensibilità, anche quelle più rarefatte, per rendersi conto che questo è un romanzo tridimensionale. Dietro il racconto febbrile con cui Kleist si congeda dagli uomini, si formano intorno a noi gli spazi austeri e in penombra di un palazzo neoclassico tedesco, si percepisce l'odore della polvere da sparo mescolata al profumo dei fiori serotini, si ascolta un violinista impegnato a ripetere un difficile passaggio di una sonata. Manifesto filosofico o gioco dell'immaginazione che trasfigura eventi reali. Flusso di parole cui abbandonarsi o percorso in cui ogni vocabolo nasconde un altro significato. Il monologo di Kleist resta una potente dichiarazione di libertà umana.