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La via attraverso cui il Messiah di Händel (1741) diventò un classico della musica inglese ed europea non fu, almeno negli ambienti colti, del tutto priva di ostacoli. Le due autorevoli voci qui raccolte, quelle dello scrittore e moralista John Brown (1715-1766) e del musicista e storico della musica Charles Burney (1726-1814), rappresentano nel primo caso le perplessità, se non le antipatie nutrite soprattutto da alcuni letterati inglesi coevi verso il compositore sassone naturalizzato, nel secondo la postuma consacrazione del suo oratorio più popolare e con essa la nascita di un mito nazionale, Händel rappresentante dello spirito britannico, tuttora vivo. In appendice il libretto di Charles Jennens.