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"La forma-poesia di Ivan Pozzoni accetta la sfida del suo tempo e del proprio scacco, accetta la mutilazione quale strategia di sopravvivenza della 'poesia' nell'epoca del quaternario cibernetico-mediatico [...] Nella 'poesia' di Ivan Pozzoni tutto è possibile perché nulla è più reale del reale de-realizzato; tantomeno la 'poesia' ha diritto all'esistenza nelle attuali condizioni di (non) esistenza [...] Crollato il fondamento non ha più alcun senso parlare di avanguardia o di retroguardia; e la poesia di Ivan Pozzoni accetta questa situazione con una presa d'atto priva di nostalgia". (Dalla prefazione di Giorgio Linguaglossa)