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L'ardua inerpicata in dieci tappe di Rigel Langella e Ernesto De Angelis nella regione dell'Alto Mustang, testimoniata da un formidabile corredo di immagini in questo libro prezioso e incantevole, ha tutte le caratteristiche di ciò che in India si definisce "guado" (tirtha), in senso sia fisico che simbolico. Infatti ciò che conta per il viaggiatore non è tanto la meta da raggiungere, per strabiliante che sia nel minuscolo regno pietroso di Lo Mantang, ma il camminare stesso con la sottile metamorfosi di chi lo compie, arrendendosi agli stenti, alle fatalità, alle sorprese (spesso spiacevoli) di un'avventura il cui compenso è apprendere a 'guardare' con occhi nuovi, a rivivere un secondo battesimo della mente e del cuore.