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Amerigo Vespucci è un personaggio assai discusso nella storia delle grandi scoperte geografiche, in particolar modo dal 1507 quando un gruppo di eruditi - geografi di Saint-Dié proposero nella loro opera la "Cosmographiae Introductio", di dare il suo nome alle terre scoperte da Cristoforo Colombo. Da quel momento il Fiorentino appare come un usurpatore della gloria che spettava di diritto al Genovese. In realtà il merito di Vespucci sta nel fatto che fu tra i primi uomini Europei a rendersi conto delle enormi estensioni dell'America Meridionale. Egli è il primo uomo a far conoscere agli Europei quel Mundus Novus, attraverso le epistole che inviò a Firenze, al suo amico Lorenzo di Pier Francesco dei Medici detto il Popolano. In queste lettere Vespucci descrive non solo la natura di quei luoghi, ma anche gli uomini che vi abitavano; furono i suoi scritti a far conoscere al Vecchio Mondo quelle terre scoperte da Cristoforo Colombo. Questo volume infine vuole indagare sul rapporto che vi era tra Amerigo Vespucci e Cristoforo Colombo, un rapporto che non era di rivalità, ma di amicizia e di stima reciproca.