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Il settore vitivinicolo italiano si potrebbe paragonare a un'opera d'arte, importante per la personalità storica che si è conformata nel paesaggio fino ad identificare un territorio. Concetto che assume un valore univoco di architettura, coltivazione, meccanizzazione e innovazione tecnologica. La viticoltura nelle espressioni architettoniche è, quindi, frutto dell'evoluzione della società e in essa si condensano vari elementi. Le radici della vite sono il simbolo del loro attaccamento al territorio e alla storia umana. È importante osservare un edificio all'interno di un paesaggio tale da apparire non costruito ma "nato" in quel paesaggio, tanto da poter assimilare il concetto di terroir a quello che ha il genius loci per l'architettura. Pertanto la cantina diventa elemento di racconto della qualità del prodotto vino. Fondamentale è anche il rapporto imprescindibile del vino con la storia. L'Italia vanta infatti un eccezionale tesoro viticolo, fatto di circa 600 vitigni autoctoni, divisi tra le tante regioni. Nello specifico del nostro testo si è scelto di esaminare in maniera più approfondita la parte mediterranea del Sud Italia.