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Se e in quale misura le patologie mentali influiscano sulla creatività e sull'opera dei compositori: una domanda essenziale cui è facile dare una superficiale risposta difficilmente può produrre argomentazioni univoche. Caso limite è quello degli studi su Schumann: difficile stabilire quali furono i disturbi organici e caratteriali di cui fu vittima e in che misura essi favorirono e poi afflissero la sua creatività. La risposta dello psichiatra inglese Eliot Slater (1904-1983), pioniere nel campo della genetica dei disturbi mentali, si distingue per la sua razionalità empirica e statistica, e fa luce su molte verità artistiche e filosofiche. Tramite l'applicazione del buon senso agli studi patografici, si avvicinò più di ogni altro alla verità sul caso Schumann, e allargò poi le sue ricerche ad altri compositori (Wolf, Händel, Wagner). Brillante studioso si perfezionò a Monaco di Baviera negli anni dell'avvento al potere di Hitler. Là conobbe la sua futura moglie Lydia Pasternak, figlia del pittore Leonid e sorella dello scrittore Boris. Disgustato dalla crescente nazificazione dell'Istituto di Monaco abbandonò la Germania nel 1935 favorendo l'emigrazione della famiglia Pasternak.