Al cinema è vietato disturbare. Riflessioni poetiche sul grande schermo di Menestrina Merseburger Michaela - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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Al cinema è vietato disturbare. Riflessioni poetiche sul grande schermo

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Si può coniugare la poesia con l'amore per il cinema? Si può. Mi piacciono questi omaggi, allusivi, mai didascalici, critica in forma di poesia, critica partigiana, nobilmente faziosa, arbitraria, perché di un omaggio si tratta, non un dovere. Critica in versi ma senza stellette, critica per scelta e non d'ufficio né di mestiere... Giuseppe Piccioni, regista... Quello che mancava, però, nell'ultrasecolare rapporto tra cinema e poesia, era la recensione in versi. C'erano state sì poesie o testi dedicati al cinema, spesso alla sala cinematografica, come "La notte" nei "Canti orfici" di Dino Campana o questi versi di Umberto Saba, "Amo la folla domenicale, / che in se stessa rigurgita, e se appena / trova un posto, ammirata sta a godersi / un poco di ottimismo americano,"ma una raccolta sistematica di recensioni in forma di poesia no.

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