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Nelle pagine di "Manituana", il nome di Pontiac compare di sfuggita, giusto un paio di volte. Si può leggere il romanzo senza saperne nulla, eppure la rivolta che porta il suo nome è un prologo fondamentale della Rivoluzione americana. Fu colpa di Pontiac se Re Giorgio III impose un limite alla libera avanzata dei coloni: la Proclamation Line del 1763. Quel confine, lungo i Monti Appalachi, colpì i sudditi americani almeno quanto la famosa legge sull'importazione del tè. Fu colpa di Pontiac se le Sei Nazioni Irochesi incrinarono il loro legame, combattendo su fronti opposti per la prima volta dopo seicento anni. Non ci furono scontri diretti, ma i Seneca parteciparono alla rivolta indiana, i Mohawk alla repressione inglese. Pontiac diventa dunque protagonista di una lettura concerto collegata a "Manituana". Le letture, intrecciate alla musica, non sono semplici estratti del romanzo: esse costituiscono una vicenda laterale, completa, che si segue dall'inizio alla fine anche senza conoscere "Manituana". Dodici testi originali, dodici composizioni: parole e musica sono nate e cresciute insieme. Una sorta di fiaba sonora per adulti, un audiolibro illustrato, con disegni, parole e suoni.